Sanità e istruzione sono pilastri dell’unità nazionale e diritti fondamentali dei cittadini che il progetto di regionalismo differenziato mette a repentaglio
È giunto il tempo per provare a indicare un’altra rotta per giungere a un diverso regionalismo, quel regionalismo solidale cui la nostra Costituzione aspira e che non è mai stato realizzato in Italia
Le critiche dell’ANCI non hanno impedito al Governo di approvare in via definitiva nel Consiglio dei ministri del 16 marzo il disegno di legge Calderoli in un testo sostanzialmente identico a quello del 2 febbraio.
Si tratta di scegliere se inseguire il folle disegno dell’autonomia regionale differenziata, che frantuma il Paese e ne esaspera le disuguaglianze, o costruire un altro modello sociale, ecologico e relazionale, che rimetta al centro la democrazia di prossimità e una vita degna per tutte e tutti.
Non siamo forse alle soglie di una catastrofe climatica e ambientale? Ed è forse con le bombe, i cannoni, i tanks e i razzi che intendiamo sventarla? E non è forse questo – sventarla – il compito prioritario di chi ci governa?