Sono passati 100 anni da quando le squadracce assaltavano le sedi dei sindacati dei lavoratori e le davano alle fiamme, questa volta non sono state usate le pistole e la sede della CGIL non è stata data alle fiamme, però quello che conta è il significato simbolico, che fa rivivere il messaggio antico.
Proponiamo loro di rispondere a due semplici domande: perché andare a votare sindaci e consiglieri comunali se le risorse a disposizione dei Comuni sono vicine allo zero? Quale utilità sociale hanno amministratori locali il cui unico compito è tagliare la spesa sociale e privatizzare beni comuni e servizi pubblici?
Crediamo sia giunta l’ora di dire con la massima chiarezza che non è lecito né dignitoso da parte dei politici e anche di alcune organizzazioni sindacali, nascondersi dietro l’alibi del “pericolo per la contrattazione collettiva” che l’introduzione del salario minimo legale comporterebbe.
La storia insegna che eventi come la devastazione della sede sindacale, il tentativo di assalto a Palazzo Chigi, l’invasione del pronto soccorso del policlinico, i violenti scontri con la polizia non possono essere sottovalutati e tollerati. La ferita al tessuto democratico del paese è grave, e deve essere sanata. Come?