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Diritti e arbitrio È necessario che si verifichi la situazione di fatto nei Paesi ritenuti «sicuri», altrimenti prevarrebbe sempre la ragion di Stato. Negarlo è analfabetismo costituzionale
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di Gaetano Azzariti
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Autonomia differenziata: i cacicchi stiano lontani
Una questione cruciale come l’AD non può e non deve ridursi a uno scontro tra cacicchismi. Ma grazie, Zaia. Certificando che con l’abrogazione della Calderoli nulla cambierebbe ha cancellato uno dei falsi argomenti per l’inammissibilità del referendum: che sia una legge “costituzionalmente necessaria”.
di Massimo Villone
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Premierato e autonomia, la pericolosa scalata di potere del governo
Parte della destra al governo non si riconosce nella Costituzione, nella sua origine antifascista nata dalla Resistenza e punta a cambiarne la sostanza nella direzione di una capocrazia, senza contropoteri, puntando a conquistare gradualmente tutto (Presidente della Repubblica, Corte costituzionale Csm, ecc.).
di Alfiero Grandi
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Le disuguaglianze territoriali nei diritti dei cittadini
Gianfranco Viesti sostiene che le disparità territoriali nei diritti dei cittadini sono della massima importanza perché rappresentano una delle dimensioni delle disuguaglianze interpersonali e ricorda che in Italia tali disparità sono ampie e non tendono a ridursi.
di Gianfranco Viesti
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Legge di bilancio: come prima, più di prima
Giorgia Meloni dichiara di aver aumentato lo stanziamento di 6,4 miliardi nei prossimi due anni, ma, come dimostrano i calcoli della Fondazione Gimbe -da sempre fonte ben informata- l’aumento vero è solo di una cifra irrisoria, pari a 860 milioni, totalmente insufficiente rispetto alle necessità più volte espresse dal mondo di chi lavora nella sanità.
di Marco Bersani
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Meloni e Salvini uniti a Berlino
Processo Open Arms. Non potendo negare i fatti contestati, la difesa di Salvini si basa su una impudente rivendicazione di incensurabilità della sua condotta: non si tratterebbe di un delitto (dettato da motivazioni politiche), ma di un “atto politico” non processabile.
di Domenico Gallo
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Israele, l’Unifil e la doppia morale delle democrazie occidentali
L’asticella della storia si alza, il tempo concesso sta per scadere e la disumanizzazione è diventata un virus che permette di scegliere per quale vittima indignarsi, spendere una parola, una lacrima di rabbia. Un virus che permette agli Stati di ignorare e cancellare il diritto internazionale piuttosto che farlo rispettare.
di Maurizio Anelli
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